Tutte le mappe sono sbagliate, anche quelle catastali.
- Admin
- 2 apr 2019
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Sembrerà stano, ma è così. Almeno per quanto tutte le cartine che siamo abituati a guardare.
Pariamo dal XVI secolo, quando Mercatore con la sua proiezione, avviò delle elaborazioni per riportare il nostro pianeta (di forma geoidale) su mappe cartacee. Ovviamente la nostra terra, di dimensioni ne ha tre (gli inglesi le indicano in ENH), mentre la mappa non è nient’altro che una rappresentazione semplificata di una proiezione di uno spazio su un piano.
Mercatore, l’ideatore tra l’altro del sistema UTM ancora ad oggi utilizzato, idealizzò la mappa per facilitare la navigazione verso le rotte commerciali; fece ciò semplificando la forma geoidale della terra, proiettandola su un cilindro il cui raggio era coincidente con l’equatore terrestre; tagliando il cilindro lungo delle rette generatrici ottenne quello che oggi noi conosciamo comunemente come planisfero, con il risultato di un ingigantimento dei poli.

In questa mappa la Groenlandia sembra più grande dell’Africa, ma in realtà non è così. Infatti grazie alla tecnologia, basta aprire google earth (che rappresenta il globo in 3D) per capire di fatto quanto questa e qualunque altra mappa sia distorta.
Abbiamo quindi capito di che di base tutte le mappe non rappresentano perfettamente lo spazio reale.
Anche le mappe catastali, che oggi descrivono i confini delle nostre proprietà e usate come atti pubblici in atti notarili, sono afflitte da parecchi errori.
Le mappe catastali sono rappresentazioni afilattiche, ovvero rappresentazioni che contengono tutte le deformazioni cartografiche, quindi non conservano né angoli né distanze né superfici. Il Catasto italiano adottò intorno al 1900 il sistema della proiezione cilindrica di Soldner, per questo motivo sulle mappe catastali notiamo l’inversione del sistema di coordinate N-E (X-Y) rispetto al piano cartesiano. In ambito locale invece fu usata la proiezione della sfera locale con la formula di Bonavetura-Cavalieri: per questa serie di motivi, il catasto non è probatorio.
A questi errori dovuti alla proiezione, vanno aggiunti gli errori grossolani di misurazione, da parte di tecnici che realizzavano confinazioni e riconfinazioni con semplici triangolazioni.
Con l’introduzione del tipo mappale e di frazionamento, grazie a nuovi strumenti di misurazione, si passò alla generazione di atti di aggiornamento dove i punti di confinazione vengono precisamente stabiliti sui tre assi (ENH) dei sistemi polari, comportano una facilità di ricostruzione della realtà, ma anche una migliore lettura sui sistemi tridimensionali.
Purtroppo, ancora a oggi, con i mezzi di precisione che abbiamo, che permettono in maniera agiata la trasformazione delle coordinate Topografiche in quelle polari, assistiamo a grossolane sovrapposizioni e misurazioni su carte catastali.
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